Giuliana SCHIAVI e Marco CAVALLI dialogano con l’autore
Un giorno dopo un altro è un’antologia di poesie di Paolo Lanaro che vanno dal 1981 al 2021. Usciti presso vari editori, i libri, nel corso degli anni, sono diventati introvabili e Ronzani ha pensato bene di raccogliere una parte di quei testi e di riproporli ai lettori. Viene così ripresentato un autore che ha attraversato gli ultimi decenni con un proprio tratto originale, con un passo cadenzato non su presupposti meramente letterari, ma su quella oscura e indecifrabile necessità che è connaturata allo scrivere poesia. I versi di Lanaro sono per la maggior parte di grande leggibilità, ma questa, come si può immaginare, è una leggibilità che nasconde una densità e una problematicità che moltiplicano i registri e i significati. Si può dire, semplificando un po’, che il tema delle poesie di Lanaro sia il tempo, ricordato, atteso, lusingato, rimpianto, vituperato, perduto, ecc. Certamente la poesia, più che i luoghi, abita il tempo e forse è proprio questo che la rende così diversa da altre forme letterarie. Leggendo i versi di Lanaro si potrà vedere qua e là dove il tempo si fa storia e dove invece rimane il nucleo esistenziale più autentico e irriducibile.
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Paolo Lanaro ha esordito nel 1981 con una raccolta di poesie (L’anno del secco, Savelli) a cui ne sono seguite molte altre. Con Poesie dalla scala C (L’Obliquo) e Rubrica degli inverni (Marcos y Marcos) è stato finalista a due edizioni del premio Viareggio. All’attività di poeta ha affiancato spesso quella di critico e da qualche anno anche quella di scrittore, come testimoniano i memoir pubblicati da Cierre (Una tazza di polvere, Contro i venti invisibili, Ogni cosa che passa). Collabora con vari giornali e riviste. Vive a Vicenza, dove ha insegnato per anni filosofia. È socio ordinario dell’Accademia Olimpica.
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